Vacanze a Roma: fino a dicembre “Macro Asilo” il progetto sperimentale del Museo di Via Nazionale

C’è la Roma antica. C’è la capitale del cristianesimo. C’è la straordinaria ricchezza artistica del Rinascimento. Ma ci sono anche volti inediti della città da scoprire, se volete rendere ancora più bella la vostra vacanza. Se per esempio non avete mai associato Roma ai grandi nomi del panorama artistico internazionale, è giunto il momento di ricredervi.

Il museo Macro e il progetto Macro Asilo: un anno eccezionale per gli amanti dell’arte contemporanea
Per tutto il 2019 gli amanti dell’arte contemporanea hanno un’occasione irripetibile da prendere al volo: immergersi nell’atmosfera creativa, informale, in continuo cambiamento del Macro Asilo, il progetto sperimentale che dallo scorso settembre sta rivoluzionando il Museo d’arte contemporanea Macro. Obiettivo? Offrire l’esperienza di un "museo dove non si va come a un museo", e che ama definirsi un "vero e proprio organismo vivente".

Macro, il cuore del polo del contemporaneo e del futuro
In questi anni il museo si è già conquistato un posto di rilievo nell’offerta artistica della città, grazie alla sua galleria permanente e alle mostre ospitate. L’ambizione è ora quella di trasformarlo nel perno del polo del Contemporaneo e del Futuro a cui sta lavorando il Comune. Il progetto Macro Asilo è un primo assaggio delle novità attese. Se decidete di dedicare mezza giornata del vostro soggiorno a scoprirlo, vi ritroverete accolti da uno spazio in cui opere d’arte, performance artistiche, incontri con gli autori si susseguono via via che attraversate le sue stanze, offrendo ogni giorno nuovi spunti.

Macro Asilo: così il museo si apre alla città e ai turisti
Se l’arte contemporanea è per sua natura spazio di sperimentazione, il progetto pensato da Giorgio de Finis fa un passo in più. Il museo diventa un grande spazio da esplorare, in continuo cambiamento, che siete invitati ad attraversare nella maniera più libera possibile. Ad accogliervi troverete un solo elemento fisso: è il salone dei forum, dove è possibile ammirare oltre 100 opere della collezione permanente che fanno da contorno al "Tavolo dei tavoli" realizzato da Michelangelo Pistoletto, un invito alla sosta ma anche uno spazio di collaborazione e condivisione.
Partite da qui, per poi addentrarvi nelle stanze dedicate alla lettura, alla radio, alle parole. Una, molto particolare, è dedicata a Roma o, meglio, alle tante "Rome" che la città contiene come uno scrigno prezioso. Visitate gli ambienti in cui gli artisti creano installazioni e performance sotto gli occhi dei visitatori. Soffermatevi nelle stanze-atelier in cui prendono forma le opere che rimarranno poi al museo arricchendo la sua collezione.
Non c’è una mappa da seguire, se non quella della vostra fantasia, pronti ad accogliere le sorprese che incontrerete il giorno della vostra visita. Se poi arrivate al Macro di sabato, ricordate che la sera potrete gustarvi un concerto. Tutti i giorni invece troverete ad aspettarvi video artistici, incontri con l’autore e lectio magistralis tenute da autori di spicco del panorama italiano e internazionale. Tra i nomi già passati o che passeranno per il Macro, oltre a Michelangelo Pistoletto, ci sono Pablo Echaurren, Melania Mazzucco, Wim Wenders, Massimo Cacciari, Don Thompson e un lungo elenco di personalità capaci di interpretare il pensiero contemporaneo. Per conoscere in dettaglio tutto il programma dei giorni in cui sarete a Roma, vi suggeriamo di scaricare la app Macro Asilo dall’App store e da Google play che vi accompagnerà alla scoperta di tante originali proposte.

Dal ristorante alla libreria, tutti i servizi all’interno del Macro
Un museo si gusta di più se offre anche il giusto spazio al relax. Il Macro "coccola" i suoi visitatori fin dal caffè del mattino col MacroCafé. Per la pausa pranzo, all’ultimo piano c’è il ristorante Macro138, gestito da Nicolai Ricevimenti, che in estate si apre alla grande terrazza con vista sulla città. Se al ritorno a casa desiderate ripercorrere e approfondire quanto scoperto al museo, la libreria propone una ricca scelta di testi che spaziano dall'arte contemporanea alla fotografia, dall’architettura al design. Ai libri si affiancano oggetti di design e tante proposte per avvicinare all’arte i bambini.

Dove si trova il Macro e come arrivarci
Il Macro ha sede nel quartiere Nomentano-Salario, a ridosso delle Mura Aureliane, all’interno dell’ex stabilimento dove si produceva la birra Peroni, restituito alla città dopo un importante lavoro di recupero.
L’ingresso principale è in via Nizza 138, ma si può accedere al museo anche da via Reggio Emilia 54. Lo si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici, in particolare gli autobus 38 e 89. Se invece volete arrivare in automobile, la rampa in via Cagliari 31 dà accesso al parcheggio del museo. Il Macro è pienamente accessibile ai disabili e alle persone con ridotta capacità motoria, anche grazie al presidio del personale di accoglienza. È aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 del mattino alle 8 di sera. Il sabato l’orario è prolungato fino alle 22. L’ingresso è libero, e anche questa è una ragione in più per visitarlo...

La struttura del Macro, un perfetto esempio di archeologia industriale
Prima di lasciare il Macro, soffermatevi sulla struttura che lo ospita. Qui fino al 1971 veniva prodotta la birra Peroni. Una volta chiusa l’attività, un lungo lavoro ha portato a ripensare gli spazi restituendo così alla città un pregevole esempio di archeologia industriale. Nel 2000, vista la necessità di nuovi spazi, è stato indetto un concorso di idee vinto dall’architetto francese Odile Decq. Sotto le sue mani si sono moltiplicati gli ambienti, collegati da scalinate, ascensori, passaggi che trasformano anche la semplice passeggiata in questo "quartiere dell’arte" in un’appagante esperienza culturale.

Il quartiere Salario: altri spunti per completare la vostra giornata
Uscendo dal Macro, se il tempo atmosferico invita a stare all’aperto vi suggeriamo di dedicare un po’ di tempo al quartiere Salario. Questa zona, a ridosso delle Mura Aureliane, è frutto della crescita della città d’inizio Novecento e passeggiare per le sue strade consente di cogliere un altro tratto poco conosciuto della capitale.
Le antiche tenute di caccia e residenze di campagna come Villa Patrizi, hanno lasciato il posto ad alcune interessanti architetture civili, come il mercato coperto di via Alessandria e il mercato Nomentano, che dista solo 350 metri a piedi dal museo.
Per gli appassionati della storia cristiana, le antiche Catacombe di Santa Felicita lungo via Salaria rappresentano una tappa da non perdere. Disposte su tre livelli, nella parte più antica custodiscono la basilica sotterranea dedicata al martire Silano e sono uno dei luoghi più cari alla devozione popolare.

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16/10/2019
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