La Cappella Sistina: oltre quattro anni per realizzarla e cinquemila metri quadrati di capolavoro

La Cappella Sistina è una delle perle del Vaticano, di Roma e più in generale del mondo intero; per questo motivo se vi trovate nella capitale non potete non visitarla.
Quest'opera, alta circa 20 metri, presenta una volta a botte ribassata di 5 mila metri quadrati ed è sede del Conclave.
I Cardinali vi si riuniscono, a porte chiuse, e votano a più riprese il nuovo pontefice. È dedicata a Maria Assunta in Cielo, è inserita nel percorso dei Musei Vaticani e fu costruita, durante il pontificato di Papa Sisto IV, tra il 1473 ed il 1481.
Il progetto fu realizzato dall'architetto Giovanni de Dolci, mentre gli affreschi sulle pareti e sul soffitto portano le firme di Michelangelo, Perugino e Botticelli.

LA VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINA
La Cappella Sistina, nel 1504, ebbe diversi problemi di tipo statico e per questo motivo fu necessario consolidare la volta.
Vennero impiegate catene di ferro e tamponature, ma tutto ciò compromise le decorazioni preesistenti.
Giulio II commissionò, allora, a Michelangelo una nuova affrescatura.
I lavori iniziarono nel 1508: in un primo tempo dovevano essere realizzate dodici figure apostoliche, ma ad opera ultimata (Ottobre 1512) se ne contarono più di trecento. Sono rappresentate le storie della Genesi, Veggenti, Antenati di Cristo e molte altre figure. La volta racconta la creazione dell'Universo e dell'uomo, la sua caduta, il peccato commesso ed il castigo ricevuto.
Michelangelo impiegò le tecniche della quadratura e del colore cangiante. La prima gli consentì di suddividere la volta in tre registri sovrapposti, e la parte centrale in nove pannelli.
La seconda gli permise, invece, di definire i volumi senza bisogno di ricorrere al colore chiaroscuro.
Egli sfruttò, infatti, colori luminosi in grado di conferire alle immagini bagliori ed accensioni straordinari.
La parte centrale riprende, dal punto di vista pittorico, quanto trattato nel libro della Genesi. Profeti e Sibille, seduti sui troni, si alternano sui lati lunghi, mentre su quelli corti vengono rappresentate le figure di Giona e Zaccaria.
Il lavoro di Michelangelo subì una battuta di arresto nell'Agosto del 1510: il cantiere rimase, infatti, fermo per circa un anno perchè i finanziamenti furono impiegati per organizzare le campagne militari anti-francesi di Giulio II.
L'opera riprese nell'autunno del 1511 e si concluse esattamente un anno dopo.

IL GIUDIZIO UNIVERSALE AD OPERA DI MICHELANGELO BUONARROTI
Il Giudizio Universale, eseguito tra 1536 ed il 1541, è uno dei tanti capolavori che porta la firma di Michelangelo Buonarroti.
Egli incontrò, nel 1533, Papa Clemente VII che gli commissionò la realizzazione degli affreschi.
L'artista, nel 1534, si recò a Roma per accettare l'incarico, ma nel frattempo il pontefice morì.
Il suo successore, Papa Paolo III, confermò il progetto: la Cappella Sistina dovette, però, subire alcune modifiche preparatorie in virtù delle quali alcuni affreschi, realizzati dal Perugino, andarono distrutti.
Michelangelo affrescò da solo una superficie di 200 metri quadrati con 391 figure, ma la sua opera fu oggetto di critiche ancora prima di essere portata a termine: vennero, infatti, rappresentati non solo i beati che ascendevano al cielo, ma anche figure impegnate in combattimenti, con l'inferno che le richiamava.
Vi fu, inoltre, un certo malcontento derivante dal fatto che tutti i protagonisti della scena fossero rappresentati completamente nudi.
Daniele da Volterra, nel 1564, ricevette l'incarico di censurare qualunque elemento osceno, ma egli ammirava Michelangelo e, per questo, il suo intervento fu alquanto circoscritto e le opere di copertura vennero completate nel 1825. Da un'attenta analisi emerge come Cristo non fu rappresentato secondo l'iconografia tradizionale: egli non ha barba e capelli lunghi, ma ha il volto di Apollo, in riferimento alla statua che Giulio II acquistò e portò in Vaticano.
Nel Giudizio Universale vengono, inoltre, rappresentati personaggi dell'immaginario dantesco tra cui Caronte e Minosse.
Il primo incita i dannati a scendere dalla barca, dopo averli traghettati dinnanzi all'inferno. Il secondo indica, invece, i gironi nei quali ognuno sarà punito.
Minosse, nell'affresco, ha il volto del cerimoniere pontificio Biagio Martinelli da Cesena che aveva pesantemente contestato l'opera, e per questo motivo venne rappresentato con orecchie da asino.
Una delle figure più suggestive è San Bartolomeo: egli venne raffigurato con la propria pelle in mano (morì, infatti, scuoiato) ed in quella pelle Michelangelo ritrasse il proprio volto.

GLI AFFRESCHI LATERALI
Le due pareti laterali della Cappella Sistina descrivono, da un lato, la vita di Mosè e le storie raccontate nel Vecchio Testamento e dall'altro la vita di Cristo e le storie del Nuovo Testamento; potete, inoltre, ammirare le immagini dei 28 pontecfici morti martiri. Tutto ciò fu realizzato, tra il 1481 ed il 1482, da un nutrito gruppo di artisti tra cui: Pietro Perugino, Pinturicchio, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli e Luca Signorelli.
Lo scopo teologico di una raffigurazione di questo genere fu confrontare l'ebraismo con il cristianesimo.
Se volete comprendere al meglio questi affreschi, allora dovete usare la tecnica del parallelismo tra l'immagine rappresentata a destra e quella corrispondente a sinistra. I primi riquadri descrivono la circoncisione di Mosè ed il battesimo di Cristo, seguono, nel secondo, le Tentazioni di Mosè.
Il terzo riquadro rappresenta la salvezza del popolo ebraico al passaggio del Mar Rosso e la chiamata di Gesù agli apostoli.
Nel quarto viene raffigurato Mosè mentre riceve le tavole dei dieci Comandamenti e Gesù appare, invece, impegnato nella proclamazione delle Beatitudini dinnanzi al popolo. Viene, inoltre, descritta la guarigione del lebbroso ad opera di Gesù: la lebbra, secondo la tradizione, rappresenta il peccato e di conseguenza Cristo assume il ruolo di Salvatore del Popolo dal Peccato.
Il quinto tratta, invece, le punizioni assegnate a quanti si ribellano alla parola di Dio ed afferma il potere assoluto della Chiesa.
Vengono, quindi, raffigurate la Punizione dei figli di Core e la Consegna delle Chiavi a Pietro.
L'ultimo riquadro è, infine, dedicato alla morte di Mosè e di Gesù: il primo siede sul trono, mentre invita il popolo di Israele a seguire le leggi di Dio; il secondo viene, invece, rappresentato nel corso dell'ultima cena.
Potete, perciò, scorgere Gesù assorto in preghiera nell'orto, il bacio di Giuda e la Crocifissione di Cristo.

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10/01/2018
La Cappella SistinaMichelangelo BuonarrotiIl Giudizio Universale di MichelangeloPietro Perugino