Oltre 20.000 opere da Canova a Monet, da Hayez a Klimt alla GNAM, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma

La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma si trova nel quartiere Parioli, a Valle Giulia, e fu fondata nel 1833, solo 13 anni dopo dell'annessione di Roma all'Italia.
Il museo conserva più di 20 mila opere, raccolte in uno spazio unico d'inestimabile valore e consegnato alla città per celebrare gli artisti del XIX e XX secolo.

La storia della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea
La fondazione della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di deve all'iniziativa dell'allora Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli, che intuì la necessità di dare uno spazio all'arte, che potesse rappresentare un polo culturale moderno per la città di Roma.
Ben presto le opere acquistate e quelle prestate aumentarono così tanto di numero che la prima sede di Via Nazionale, non lontano dalla Stazione Termini, non fu più sufficiente a contenerle.
C'era anche il problema logistico di dover spostare le opere ogni volta che veniva allestita una mostra temporanea.
Fu così che nel 1911, in occasione dei 50 anni dall'Unità d'Italia, si pensò di individuare una nuova sede della Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea presso Valle Giulia. A quel tempo la zona era periferica e ancora in via di sviluppo urbanistico. Il palazzo che ancora oggi accoglie le opere fu progettato da Cesare Bazzani, un architetto romano a cui fu affidata anche la costruzione dell'Ospedale Fatebenefratelli all'Isola Tiberina e del Ministero della Pubblica Istruzione in Viale Trastevere.
A questo primo edificio se ne aggiunse un altro nel 1933, raddoppiando così lo spazio che oggi occupano le sale in cui si trovano le opere degli artisti del '900.
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma può vantare il primato di possedere tra dipinti, stampe, sculture e disegni più di 20 mila opere dislocate in 55 sale. Il fatto di essere un museo a Sovrintendenza Speciale, permette a chi lo gestisce di organizzarlo nella massima autonomia, guardando sempre avanti nell'offerta culturale e nell'esaltazione di opere uniche al mondo.
È il museo dei record anche per quel che riguarda il fatto di essere l'unico a livello nazionale dedicato all'arte moderna. Tutti gli altri poli museali, infatti, sono a gestione comunale. Negli anni la posizione di privilegio che gode una così grande collezione di opere ha saputo affascinare turisti e visitatori da tutto il mondo, che hanno potuto ammirare i capolavori di Monet, Canova, Hayez, Klimt.
Lo stesso museo ha dovuto gestire periodi molto delicati, come quelli della I e della II guerra mondiale, quando i bombardamenti costrinsero l'allora direttrice Palma Bucarelli a spostare molte delle opere in provincia di Viterbo, per poi riportarle a Roma, all'interno di Castel Sant'Angelo. Oggi la visita alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma rappresenta un viaggio attraverso il genio di molti artisti che, con le opere hanno raccontato il loro tempo, le loro emozioni, gli amori, le delusioni, le lotte, la politica, le guerre. Non mancano tele e sculture di artisti minori che, rimasti affascinanti da Roma, hanno saputo cogliere momenti struggenti della città e dell'Agro Romano. Tra questi c'è Onorato Carlandi con il quadro del 1892 dal titolo "Tramonto romano", che rappresenta la campagna romana colorata dal rosso del sole morente che si riflette del tufo. È solo un cenno a quanto di bello si può trovare in questo museo, che merita di essere visitato per scoprire capolavori a molti ancora sconosciuti.

L'organizzazione delle sale
Il museo oggi è organizzato in sale tematiche anche se non sempre le opere raccolte seguono un ordine cronologico, nel segno della sperimentazione in autonomia. È così che nella Sala del Giardiniere, così chiamata per l'omonimo quadro di Vincent Van Gogh del 1889, si trovano le opere degli impressionisti della Scuola di Parigi, di cui facevano parte anche esponenti italiani, tra cui Vittorio Matteo Corcos, con il quadro "Sogni" del 1896 e Giovanni Boldini, con l'opera dedicata a Giuseppe Verdi (1886).
Per la compagine di impressionisti francesi non mancano alcune opere realizzate tra il 1886 e il 1906 da Paul Cezanne, Claude Monet, Edgard Degas, Gustave Coubert.
Nel Salone Ercole potete trovare, invece, le opere della corrente neoclassicista e romantica, che si spinge fino agli ultimi anni del '700.
In questa sala si può ammirare lo splendido gruppo scultoreo di Antonio Canova, "Ercole e Lica", completato dopo molti anni nel 1815. Come nello stile dell'artista si tratta di un capolavoro d'impressionante suggestione, che ferma l'istante in cui Ercole, in preda al dolore fisico per il veleno di cui era intrisa la tunica di Nesso, uccide il povero Lica che gliela aveva portata.
Oltre a questa opera sono presenti altre 12 statue, che rappresentavano alcuni dei dell'Olimpo. Di Francesco Hayez si può ammirare il dipinto de "I Vespri Siciliani" del 1864. Nella Sala 9, al centro della quale è posta una statua di Giordano Bruno che riproduce le esatte fattezze di quella a Campo dei Fiori, ci sono le opere che si riferiscono al Risorgimento italiano.
I soggetti sono le battaglie riportate su tele di grandi dimensioni, che garantiscono un colpo d'occhio sorprendente. A questo tema si aggiunge anche quello delle conquiste coloniali e dalle conseguenti emigrazioni nelle opere di Adolfo Tommasi e di Dogali.
La Sala 1 rinominata Roma 1911 è quella dedicata al cinquantenario dall'Unità d'Italia, in occasione del quale a Roma venne allestita un'esposizione internazionale. Tra le altre opere si può ammirare la statua di Auguste Rodin "L'età del bronzo" del 1886, un nudo maschile a grandezza naturale alto circa 1 metro e 80, dal quale l'artista fu quasi ossessionato, riproducendo negli anni seguenti innumerevoli calchi della stessa scultura.
Qui si trova anche un'altra quadro che raffigura la campagna romana del pittore Enrico Coleman del 1895.
Altri capolavori si possono ammirare nella Sala della Psiche, così chiamata per la presenza della statua scolpita su marmo da Pietro Tenerani nel 1822 e che raffigura la fanciulla innamorata del dio Eros mentre sviene, avvelenata da Venere, gelosa della sua bellezza. La sala è dedicata agli esponenti del Purismo, che si ispiravano a Raffaello Sanzio e a Cimabue.

Tra questi ci sono i dipinti di Tommaso Minardi, con La Madonna del Rosario del 1840 e il quadro "Paesaggio" della pittrice Marianna Candidi Dionigi del 1798.
Presso il museo potete anche sostare nelle aree dedicate al relax, come il bar e la zona shopping, oppure recarvi nella Biblioteca per la consultazione e il prestito di libri.
Periodicamente si tengono laboratori, seminari e incontri culturali tematici e sulle mostre temporanee.

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10/09/2018
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