Il purgatorio esiste? Le leggende della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, unica neo-gotica di Roma

La Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio si trova nel quartiere Prati di Roma sul Lungotevere e, a dispetto del suo stile neo gotico, è stata inaugurata nel 1921. Si tratta di uno degli edifici sacri più misteriosi della capitale, che vale la pena di essere scoperto, anche per le leggende legate alla manifestazione delle anime del Purgatorio.

La Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio
È l'unica chiesa a Roma costruita in stile neogotico, motivo per il quale è anche nota con l'appellativo di "piccolo duomo di Milano". Sorprende la sua collocazione in mezzo ad altre costruzioni più o meno moderne, perché il bagliore della pietra molto chiara e l'architettura la fanno sembrare un luogo senza tempo.

Oltre alla valenza artistica merita una visita anche per il suo Museo delle Anime del Purgatorio, a cui i fedeli romani si recano in preghiera con profonda devozione. La costruzione della chiesa si deve a un sacerdote e missionario francese, Victor Jouët, appartenente all'ordine del Sacro Cuore di Gesù, che fu mandato a Roma per celebrare messa nella piccola cappella della Madonna del Rosario. Questa esisteva prima che fosse costruita la chiesa attuale.
Lo stesso luogo sacro fu distrutto da un incendio divampato nel novembre del 1897, che lo stesso sacerdote francese cercò di spegnere, ma senza successo.

Quando le fiamme finalmente si spensero i fedeli notarono che su una porzione di parete della cappella distrutta il fuoco aveva lasciato un'immagine. La stessa raffigurava il volto sofferente di qualcuno con il corpo che sembrava deformato dalle stesse fiamme. Il sacerdote interpretò questo come un segno chiaro della richiesta preghiere di un'anima penitente ai vivi.
In seguito a una tale manifestazione miracolosa, alla quale i fedeli diedero fin da subito credito, andarono in pellegrinaggio sul posto migliaia di persone, curiose e credenti. Il sacerdote francese capì che era necessario costruire una chiesa più grande. Nello stesso luogo c'era un terreno incolto e, facendo appello alla carità dei fedeli, riuscì a raccogliere il denaro necessario alla costruzione della nuova chiesa. Il progetto che oggi vediamo realizzato era di Giuseppe Gualandi, un ingegnere che trovò ispirazione dalle chiese costruite almeno 2 secoli prima nel nord Europa. Suo padre fu un esponente di spicco di questa corrente architettonica così imponente. Un altro motivo che spinse l'ingegnere a preferire il neogotico fu anche l'appezzamento di terreno abbastanza stretto, a cui si adattava uno sviluppo in altezza dell'edifico. I lavori furono avviati nel 1908 e terminati quasi 10 anni dopo.
Sulla base della sua devozione alle anime del Purgatorio e spinto dal segno miracoloso lasciato attraverso il fuoco, il sacerdote Jouët partì alla ricerca di altri segni simili lasciati ai vivi in tutta Europa. In pochi anni raccolse testimonianze e reliquie databili tra il 1636 e il 1919, che portò a Roma creando il museo.

Il museo delle Anime del Purgatorio
Il museo delle Anime del Purgatorio è stato allestito presso la sacrestia della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio ed è meta ancora oggi di tanti fedeli, che pregano per i loro cari defunti. L'entrata si trova al centro della navata di destra.
Per chi crede si tratta della prova dell'esistenza di questo luogo di passaggio nell'aldilà, che serve a purificare le anime prima che queste possano accedere alla gloria di Dio. Per i semplici curiosi, appassionati di antropologia e di fenomeni non sempre spiegabili razionalmente, è invece un luogo carico di mistero e interesse culturale. La stessa chiesa gotica trasmette una sensazione spettrale, tanto che molti lo considerano un luogo infestato dai fantasmi o addirittura maledetto, che incute non poco timore.
I segni lasciati dalle anime sono rappresentati nella totalità dei casi da impronte di mani marchiate a fuoco su abiti, legno, libri, cuscini e altri oggetti.
Alle reliquie sono associate le dettagliate storie di chi è stato testimone o protagonista di questi eventi prodigiosi.

Il Purgatorio esiste?
Il Purgatorio secondo quanto attestato durante il Concilio di Trento è una verità di fede al pari del Paradiso e dell'Inferno.
Santa Caterina da Genova parlava dello stesso Purgatorio come un luogo di purificazione attraverso un fuoco intimo che non è fatto di fiamme, ma che rappresenta il dolore di non poter avere accesso alla vista del volto di Dio.
Viene quindi descritto come un luogo di sofferenza e penitenza, ma nel quale esiste la speranza e la gioia di salvarsi attraverso le preghiere dei fedeli, in particolare parenti, amici e conoscenti.
È su questo principio che i credenti sono certi che le impronte lasciate sugli oggetti presenti nel Museo delle Anime del Purgatorio siano autentiche.
Lo stesso sacerdote francese che raccolse le testimonianze si preoccupò di verificare che quanto gli era stato riferito fosse veritiero e avesse quindi un fondamento di fede.

Alcune storie del Museo delle Anime del Purgatorio
Le storie legate agli oggetti "toccati" dalle anime del Purgatorio sono tutte accomunate dalla richiesta di preghiere e di messe di suffragio a chi li aveva conosciuti in vita. Molte di queste anime che hanno chiesto aiuto appartenevano a ordini sacri e altre sono riuscite ad avvisare i loro congiunti sulla necessità di ravvedersi da una vita di vizi e peccato.
Una di queste si rivolse al figlio lasciando un'impronta della mano ben visibile sulla camicia, per chiedere messe e per ammonirlo a rinunciare alla sua vita sregolata. Il fatto si verificò nel 1789 in Belgio, a Wodecq e la madre gli apparve a distanza di 27 anni dalla morte, dopo che per ben 11 notti il figlio era stato svegliato da rumori sinistri, tanto da temere la pazzia. In seguito all'evento il giovane si dedicò alla vita di Chiesa e morì nel 1825 in odore di santità.
Un altro caso vide protagonista un abate di Mantova che nel 1731 lasciò ben 4 impronte, una delle quali riportava anche un chiaro segno di croce sul legno, mentre le altre erano su stoffa e carta. La testimonianza fu resa dal suo confessore, tale Padre Gazala, che raccontò di come quest'anima si manifestò alla Badessa delle Clarisse di Todi, Isabella Fornari.
In un'altra storia si racconta di una signora che nel 1815 in Germania apparve alla nuora più volte, a distanza di 30 anni dalla sua morte. Ogni volta la vedeva scendere le scale del granaio e aveva uno sguardo triste, ma non proferiva nessuna parola. Su consiglio del parroco la donna le chiese cosa volesse e l'anima espresse il desiderio di un pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Marienthal, per farle dire 2 messe e permetterle di accedere al Paradiso. Lasciò un'impronta a fuoco su un libro, come promesso alla nuora, quale segno del suo avvenuto passaggio.

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02/07/2018
Chiesa del Sacro CuoreMuseo delle anime del PurgatorioCappella Madonna del Rosario