Come erano le grandi terme degli antichi romani? Scopriamo quelle imponenti di Caracalla e Diocleziano

Una delle caratteristiche più conosciute degli antichi romani era la loro passione per le acque termali. Non perdevano occasione di costruire bagni termali, sia a Roma sia nei territori che controllavano. Inizialmente lo scopo era sfruttare le fonti di acqua termale già esistenti poi, anche per via del crescere della popolazione, dovettero trovare un modo per rendere le terme fruibili ai cittadini. Non erano prerogativa dei nobili, le terme erano aperte a tutti e venivano costruite in tutti i quartieri che ne richiedevano una. Ma erano anche un importante simbolo di potere ed, infatti, ogni imperatore tentava l'impresa di realizzare lo stabilimento termale più maestoso.

Il loro ruolo sociale é evidenziato dalla loro accessibilità, l'ingresso costava pochissimo e, in molti casi, era gratuito. Certo, i cittadini più poveri non potevano assistere agli spettacoli nel maestoso teatro all'interno delle terme ma potevano comunque trascorrere una giornata nelle vasche calde dello stabilimento.
Tra le più importanti e meglio conservate terme romane ci sono le Terme di Caracalla e le Terme di Diocleziano. Ma come erano costruite? Quanto erano grandi? E chi le usava? Cercheremo di rispondere a queste domande, ricordandovi che, in occasione dell'iniziativa Domenica al Museo, le terme sono visitabili gratuitamente ogni prima domenica del mese.

Com'erano le terme degli antichi Romani?
I Romani, sappiamo tutti, sono stati in grado di erigere monumenti che hanno resistito a millenni di storia e le loro terme non sono state da meno. La loro arte di trovare ed incanalare l'acqua era già all'epoca famosa anche in terre lontane. E questa fu una delle principali ragioni del successo nella costruzione dei bagni termali. Erano dotate di un complicato sistema sotterraneo che riscaldava l'acqua e ne regolava il flusso.

Il rituale delle terme nell'Antica Roma
Andare alle terme non era un modo per trascorrere una giornata in relax, come é per noi oggi, ma rappresentava per gli antichi romani un vero e proprio rituale sociale. Innanzitutto si cominciava con un po’ di ginnastica in palestra, ebbene sì, i romani avevano le palestre. In alternativa gli avventori potevano fare un po' di riscaldamento nel grande cortile esterno. Dopo avere espulso qualche tossina entravano nelle vasche, passando da quelle con l'acqua più tiepida e procedendo via via verso quelle di acqua più calda. Queste vasche portavano alla sala principale, il tepidarium, dove il bagno veniva intervallato dall'uso di olio per la pelle.

Dopo avere trascorso un'oretta in questa sala si procedeva verso altre due sale leggermente più piccole che contenevano vasche di acqua più calda.
E per finire, un bagno nella piscina, il frigidarium, per tonificare la pelle. Insomma, la giornata dei romani alle terme era piuttosto lunga e non riguardava solo il benessere del corpo, che certo era una delle motivazioni principali. Le terme erano un luogo nel quale si incontravano persone, si chiacchierava, ci si confrontava e di certo non mancavano i pettegolezzi.

Le terme erano sociali
Alle terme degli antichi Romani potevano accedere tutti, anche i cittadini più poveri. Molti stabilimenti, infatti, erano gratuiti. Il bagno si doveva fare completamenti nudi e uomini e donne avevano accesso alle terme in orari separati. Oltre alle vasche c'era la palestra, la sauna, il centro massaggi e le terme più lussuose, come quelle di Diocleziano, avevano anche un teatro ed una biblioteca all'interno del complesso.
Anche se i benefici delle acque termali sono ancora oggi indiscutibili, l'assidua frequentazione di questi luoghi da parte dei cittadini dell'Impero e per così tante ore poteva portare ad una serie di complicanze per la salute. Il continuo sbalzo di temperatura, dall'acqua calda all'acqua fredda, causava sordità e deviazione del setto nasale.
E, come potrete immaginare, fare il bagno nudi con migliaia di persone cosparse di olio non é un toccasana dal punto di vista igienico.

Le terme di Diocleziano: le terme più grandi di Roma
Le terme di Diocleziano devono il loro nome all'Imperatore Massimiliano che le fece erigere, erano le terme più grandi dell'antica Roma. Avevano un'estensione di 13 ettari, circa 12 campi da calcio, e potevano ospitare ben 3.000 persone. Le terme dovevano servire i quartieri Quirinale, Viminale ed Esquilino, già all'epoca molto popolati. Roma, infatti, aveva una popolazione di un milione di abitanti ed era una delle città più grandi ed importanti del mondo. Per fare spazio alla costruzione di questo imponente progetto, interi quartieri vennero rasi al suolo. La costruzione si concluse intorno al 305.
Erano orientate verso sud-ovest perché venisse ottimizzato il calore solare il più a lungo possibile. Per l'approvvigionamento idrico veniva usato l'acquedotto dell'Acqua Marcia. Vennero utilizzate sino al 537 quando, a seguito della distruzione degli acquedotti da parte dei Goti, furono abbandonate. Toccò anche a loro la sorte riservata a molti importanti monumenti dell'Antica Roma e diventare una cava dalla quale le popolazioni che si susseguirono attingevano materiale da costruzione.

Le Terme di Caracalla: le terme romane meglio conservate
Le Terme di Caracalla furono fatte costruire dall'omonimo imperatore romano sul Piccolo Aventino tra il 212 e il 216 d.C.
Erano tra i più grandi stabilimenti termali dell'Antica Roma e tutt'oggi sono le più famose per via del fatto di essere le meglio conservate e lontane da edifici moderni.
Per l'approvvigionamento venne creata, nel 212, una diramazione dell'Acqua Marcia, chiamata Antoniniana. L'acquedotto dell'Acqua Marcia servirà poi, come abbiamo visto, le Terme di Diocleziano.
Anche loro vennero abbandonate ma non ebbero lo stesso destino toccato ad altri monumenti romani, non divennero luogo dal quale rifornirsi di materiale edilizio. In un primo momento furono sfruttate a scopo abitativo per poi essere destinate alla coltivazione, in particolare di viti, e al pascolo.
In tempi più recenti, nel 1960, nel corso delle Olimpiadi di Roma ospitarono le gare di ginnastica artistica, una location a dir poco suggestiva.
Ai Musei Vaticani é conservato il mosaico con atleti delle Terme di Caracalla, un grande pavimento scoperto nell'Ottocento che raffigura atleti con in mano gli strumenti delle loro specialità sportive, ad esempio il lancio del disco. Alcuni di loro hanno in mano i premi vinti e ne viene riportato il nome. Il mosaico risale probabilmente ai primi decenni del secondo secolo dopo Cristo. Oltre a questo mosaico, numerosissime opere sono state ritrovate nelle terme di Caracalla, tra le quali la maestosa scultura del Toro Farnese.

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07/05/2018
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